Tematica Piante

Epipactis palustris (L.) Crantz.

Epipactis palustris (L.) Crantz.

foto 440
Foto: Bernd Haynold.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)

Classe: Liliopsida Batsch (1802)

Ordine: Asparagales Bromhead (1838)

Famiglia: Orchidaceae Juss., 1789

Genere: Epipactis Zinn, 1757


itItaliano: Elleborina palustre

enEnglish: Marsh Helleborine

frFrançais: Épipactis des marais

deDeutsch: Echte Sumpfwurz

Descrizione

Piccola pianta erbacea perenne dai delicati fiori. Il termine Epipactis si trova per la prima volta negli scritti di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa) che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone. L'origine di questo termine è sicuramente greco, purtroppo però l'etimologia esatta ci rimane oscura (qualche testo lo traduce con “crescere sopra”). Sembra comunque che in origine sia stato usato per alcune specie del genere Helleborus. Il nome specifico (palustris) fa riferimento al particolare habitat di queste piante. La specie fu descritta inizialmente da Linneo come Serapias helleborine var. palustris. Il binomio scientifico attualmente accettato (Epipactis palustris) è stato proposto dal botanico e medico Heinrich Johann Nepomuk von Crantz (1722–1799) in una pubblicazione del 1769. È una pianta erbacea perenne alta normalmente da 20 a 50 cm (minimo 15 cm; massimo 70 cm). La forma biologica di questa orchidea è geofita rizomatosa (G rizh), ossia è una piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fusti avventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma). Radici secondarie da rizoma. Fusto: parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma orizzontale - Parte epigea: la parte aerea è fogliosa, eretta e semplice e di sezione cilindrica. La base è avvolta da squame rosee ed è glabra, mentre la parte superiore è pubescente e lievemente arrossata. Le foglie sono intere a forma ellittica-lanceolata con apice acuto, sessili, ma anche amplessicauli e carenate centralmente. Ogni pianta mediamente possiede da 6 a 10 foglie. Le nervature sono circa 8 e sono parallele. Le foglie superiori sono progressivamente più piccole (generalmente più ristrette). Dimensione delle foglie medie: larghezza 2 – 4 cm; lunghezza 5 – 7 cm (massimo fino a 15 cm). Dimensioni delle foglie superiori: larghezza 3 cm; lunghezza 10 cm. L'infiorescenza è un racemo terminale e lineare con fiori penduli (o inclinati, o orizzontali) e pedicellati; la disposizione è leggermente unilaterale. Alla base del pedicello sono presenti delle brattee erbacee a forma lanceolata (quelle inferiori a volte sono più lunghe dei fiori stessi). I fiori sono resupinati, ruotati sotto-sopra tramite torsione del pedicello (e non dell'ovario come nel genere Cephalanthera). Dimensione delle brattee: larghezza 3 mm; lunghezza 20 – 30 mm. I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami, 1 verticillo dello stilo)[2]. I fiori all'esterno sono colorati normalmente di bruno-purpureo, altrimenti possono essere biancastri con sfumature rossastre. Dimensione dei fiori: 12- 18 mm. Il frutto è una capsula a più coste contenente moltissimi, minuti semi. Anche le capsule, come i fiori, sono orizzontali o pendule. La riproduzione in queste piante avviene tramite impollinazione: sono piante nettarifere, quindi abbiamo una impollinazione entomofila (vespe, api e ditteri).

Diffusione

Nella nostra penisola le “elleborine” frequentano la fascia montuosa che va dall'ulivo al faggio in quasi tutte le regioni escluse le isole. Al nord sono abbastanza comuni (queste piante sono presenti su tutto l'arco alpino), mentre al centro e al sud sono considerate rare (a parte nel Lazio dove sono state segnalate diverse presenze nelle zone zone umide, nei boschi e nei pressi del Lago di Bracciano). Fuori dall'Italia, sui rilievi montani europei si trovano sui Pirenei, Massiccio Centrale, Massiccio del Giura, Vosgi, Foresta Nera, Carpazi e Monti Balcani. Fuori dall'Europa sono presenti soprattutto in Asia. Habitat: l'habitat tipico di questa specie sono i luoghi boschivi o erbosi ma umidi; ma anche paludi e torbiere basse. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo-siliceo con terreno a pH basico, bassi valori nutrizionali e mediamente umido. Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1600 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.


00765 Data: 12/02/1986
Emissione: Orchidee
Stato: Bulgaria
Nota: Emesso in foglietto di 6 v. diversi
00803
Stato: U.S.S.R.

01679 Data: 18/10/1984
Emissione: Stampe pro Caritas - Orchidee
Stato: Germany (Berlin)
02735
Stato: Luxembourg

04464
Stato: Sweden
05569
Stato: Estonia

06308
Stato: Slovenia
06635
Stato: Romania